Descrizione
Il complesso monumentale risulta collocato in posizione isolata tra la frazione Azoglio del comune di Crevacuore e il confine con il comune di Sostegno è censito al Catasto Fabbricati del medesimo comune al Foglio 19, particella A.
Nel XVIII secolo il territorio di Crevacuore contava oltre alla chiesa parrocchiale della Vergine Assunta altre due chiese inserite nel tessuto urbano e cinque chiese campestri. Le chiese erano le seguenti: parrocchiale della Vergine Assunta, oratorio dei Santi Bernardino e Marta, chiesa della Santissima Trinità o dei Santi Fabiano e Sebastiano. Le chiese campestri erano invece le seguenti: lungo la strada per Postua la chiesa della Madonna della Serra, lungo la strada per Coggiola la chiesa dell’Annunziata, lungo la strada per Ailoche l’oratorio di San Rocco, alla frazione Azoglio la chiesa di San Defendente, sul versante meridionale del Monte Tre Croci il santuario della Madonna della Fontana.
Secondo la tradizione le origini del santuario sono antiche. Le relazioni settecentesche parlano di un’apparizione della Madonna l'8 settembre del 1334, festa della Natività della Vergine, alla pastorella muta Maria Raviciotti di Azoglio che riacquistò la parola per raccontare l'avvenimento; la Vergine espresse il desiderio che sul luogo dell'apparizione fosse edificato un santuario e consacrato il ruscello esistente.
Venne eretta una primitiva edicola, innalzata a ricordo dell’evento, intorno alla quale sorse una cappella come riportato nella Visita Pastorale del 1573.
Dal sec. XVII è testimoniata l'usanza di bagnarsi con l'acqua sgorgante al di sotto della cappella, raccolta in una vasca interna; dal 1836 l'acqua per le abluzioni fu definitivamente canalizzata verso una fontana esterna, collocata sul piazzale del santuario.
Nel 1606 viene segnalato l’inizio del cantiere per ingrandire la chiesa che assunse dopo un secolo la struttura attuale: pianta a tre navate con tre porte d'accesso ornate di stucchi; cupola centrale; portico in facciata con alloggio sovrastante per ospitare religiosi e custodi. Sono presenti decorazioni a stucco e statue realizzate nel 1705 dai fratelli Zaninetti, valsesiani di Breia; inoltre vari affreschi dipinti da Antonio Orgiazzi e da Tarquinio Grassi di Romagnano Sesia ornano l'interno della chiesa.
Nel 1934 avvenne la solenne celebrazione del sesto centenario della fondazione del santuario e si provvide ad un parziale restauro ed alla riparazione del tetto. Nel 1936 iniziarono i lavori per dotare il santuario di una linea elettrica.
Lungo il percorso che conduce al santuario furono costruite delle cappelle con affreschi di soggetto mariano. Dal XVII secolo il santuario era un luogo di eremitaggio ed erano ospitati uno o, in alcuni periodi, due religiosi.
L’eremita che vestiva l’abito dei Terziari francescani e la cui presenza era annualmente certificata e concessa dal vescovo di Vercelli, era una figura pienamente inserita nell’organizzazione diocesana, ed era obbligato a risiedere nel santuario, espletando le funzioni di sua pertinenza; era tenuto a coadiuvare il prevosto di Crevacuore nello svolgimento della sua missione.
Nel santuario si svolge la tradizionale "grande novena": dal secolo XVII si diffonde la pratica di ritrovarsi all'alba a partire dal 30 agosto per i nove giorni consecutivi precedenti la festa; il rituale era favorito dalla presenza di eremiti.
La Fiera della Madonna di settembre fin dal secolo XVII era caratterizzata dalla forte presenza di pastori ed armenti di pecore e capre.
Nel XVIII secolo il territorio di Crevacuore contava oltre alla chiesa parrocchiale della Vergine Assunta altre due chiese inserite nel tessuto urbano e cinque chiese campestri. Le chiese erano le seguenti: parrocchiale della Vergine Assunta, oratorio dei Santi Bernardino e Marta, chiesa della Santissima Trinità o dei Santi Fabiano e Sebastiano. Le chiese campestri erano invece le seguenti: lungo la strada per Postua la chiesa della Madonna della Serra, lungo la strada per Coggiola la chiesa dell’Annunziata, lungo la strada per Ailoche l’oratorio di San Rocco, alla frazione Azoglio la chiesa di San Defendente, sul versante meridionale del Monte Tre Croci il santuario della Madonna della Fontana.
Secondo la tradizione le origini del santuario sono antiche. Le relazioni settecentesche parlano di un’apparizione della Madonna l'8 settembre del 1334, festa della Natività della Vergine, alla pastorella muta Maria Raviciotti di Azoglio che riacquistò la parola per raccontare l'avvenimento; la Vergine espresse il desiderio che sul luogo dell'apparizione fosse edificato un santuario e consacrato il ruscello esistente.
Venne eretta una primitiva edicola, innalzata a ricordo dell’evento, intorno alla quale sorse una cappella come riportato nella Visita Pastorale del 1573.
Dal sec. XVII è testimoniata l'usanza di bagnarsi con l'acqua sgorgante al di sotto della cappella, raccolta in una vasca interna; dal 1836 l'acqua per le abluzioni fu definitivamente canalizzata verso una fontana esterna, collocata sul piazzale del santuario.
Nel 1606 viene segnalato l’inizio del cantiere per ingrandire la chiesa che assunse dopo un secolo la struttura attuale: pianta a tre navate con tre porte d'accesso ornate di stucchi; cupola centrale; portico in facciata con alloggio sovrastante per ospitare religiosi e custodi. Sono presenti decorazioni a stucco e statue realizzate nel 1705 dai fratelli Zaninetti, valsesiani di Breia; inoltre vari affreschi dipinti da Antonio Orgiazzi e da Tarquinio Grassi di Romagnano Sesia ornano l'interno della chiesa.
Nel 1934 avvenne la solenne celebrazione del sesto centenario della fondazione del santuario e si provvide ad un parziale restauro ed alla riparazione del tetto. Nel 1936 iniziarono i lavori per dotare il santuario di una linea elettrica.
Lungo il percorso che conduce al santuario furono costruite delle cappelle con affreschi di soggetto mariano. Dal XVII secolo il santuario era un luogo di eremitaggio ed erano ospitati uno o, in alcuni periodi, due religiosi.
L’eremita che vestiva l’abito dei Terziari francescani e la cui presenza era annualmente certificata e concessa dal vescovo di Vercelli, era una figura pienamente inserita nell’organizzazione diocesana, ed era obbligato a risiedere nel santuario, espletando le funzioni di sua pertinenza; era tenuto a coadiuvare il prevosto di Crevacuore nello svolgimento della sua missione.
Nel santuario si svolge la tradizionale "grande novena": dal secolo XVII si diffonde la pratica di ritrovarsi all'alba a partire dal 30 agosto per i nove giorni consecutivi precedenti la festa; il rituale era favorito dalla presenza di eremiti.
La Fiera della Madonna di settembre fin dal secolo XVII era caratterizzata dalla forte presenza di pastori ed armenti di pecore e capre.
L'edificio, anticipato da un ampio sagrato, si presenta dalle linee semplici, con porticato centrale sorretto da colonne poggianti su alto basamento e capitello ionico. Qui si innesta il portale ligneo, affiancato da due entrate minori e da un'edicola finemente decorata. Al di sopra del porticato, si sviluppa in senso longitudinale un ambiente aggiunto in periodo ottocentesco ed organizzato in locali con aperture sul sagrato. La natura del manufatto è apparentemente celata dalla forma della facciata; viene, invece, dichiarata dalla torre campanaria o da un'analisi più precisa. Si può suddividere la facciata in tre campi verticali, separati da maschi murari integrati nella struttura. Il campo sinistro è massivo, dotato di un'unica apertura rettangolare a mezza altezza, poco al di sotto di una sobria cornice, che prosegue lungo tutto il prospetto. Il campo centrale è più leggero; l'ordine inferiore è costituito da un porticato con colonne lapidee a capitello di gusto vagamente ionico. Qui si collocano gli accessi. L'ordine superiore presenta una serie non regolare di finestre quadrangolari, che servono i locali della fase ottocentesca. Il campo destro è caratterizzato da un importante arco nell'ordine inferiore, mentre nell'ordine superiore prosegue, coerentemente con il campo centrale, la serie di finestre.
L'interno del santuario appare riccamente decorato, con motivi geometrici e fitomorfi nei campi delle volte a crociera. I pilastri sono decorati a finto marmo, nei toni predominanti dell'ocra, del rosa e dell'oro. La struttura è a tre navate con tamburo quadrangolare all'incrocio di navata centrale e transetto. La pavimentazione è lapidea a lastre, sia nell'aula, sia nell'area presbiteriale leggermente sopraelevata. Un coro ligneo di pregevole fattura è collocato in controfacciata.
Presenta al suo interno un dipinto della Madonna con bambino del XV secolo.
Si possono ammirare decorazioni e statue a stucco dei f.lli Zaninetti di Breia (1705),affreschi di Tarquinio Grassi di Romagnano Sesia nell'abside della navata centrale e nella cupola (1706-1710) e affreschi ornamentali di Antonio Orgiazzi di Varallo Sesia (1745).
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Frazione Azoglio, Via per Crevacuore |
Mappa
Indirizzo: Crevacuore, 13864 BI
Coordinate: 45°40'28,9''N 8°15'2,1''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
L'oratorio è accessibile solo nelle domeniche estive.