Descrizione
L’Oratorio di San Rocco (XV secolo), che dà il nome ad una frazione di Crevacuore, è situato sulla strada per Ailoche ed è di origine piuttosto antica, come testimoniano gli affreschi quattrocenteschi qui presenti. Le relazioni pastorali non forniscono indicazioni cronologiche precise, ma indicano chiaramente che l’edificio fu costruito dopo una pestilenza. Nonostante il proliferare degli edifici di culto dedicati al santo di Montpellier dopo le pesti del 1584 e del 1628, il San Rocco di Crevacuore sembra essere ben più antico e probabilmente legato a qualche epidemia del XIV secolo.
Nel 1606 infatti era descritto come in completo abbandono, «per omnia fere destitum», con "il tetto sconnesso che lasciava entrare acqua all’interno, le pareti erano fessurate e gli animali selvatici liberi di penetrare all’interno".
L’oratorio era privo di ancona, pavimento, le porte erano senza battenti e solo il coro era voltato [ACVV, Visita Pastorale, 1606, Crevacuore].
Dopo la visita del 1606 l’edificio venne restaurato e i lavori di manutenzione effettuati a spese della comunità.
Il manufatto, di modesta fattura, è molto semplice e denuncia i caratteri tipici delle piccole chiese del territorio: portale di dimensioni ridotte, piccole finestre in facciata per consentire ai fedeli di pregare anche in momenti di chiusura della chiesa, oculo centrale (in questo caso ogivale) nella parte alta della facciata. La struttura è dotata di un piccolo campanile. La chiesa è ad aula unica con presbiterio absidale semicircolare dotato di affreschi risalenti alla costruzione della chiesa ed ad alcune superfetazioni baroccheggianti. La navata è di piccole dimensioni (4.5m x 7.5m), con pavimentazione in battuto di cemento. La luce penetra dalle aperture in facciata e da una finestra sul prospetto est della navata. Si nota forte la presenza di catene con bolzoni anche in facciata.
Sono visibili affreschi dell'ultimo decenno del XV secolo, ascrivibili alla bottega artistica dei Cagnola, allora la più feconda bottega presente a Novara.
Nel 1606 infatti era descritto come in completo abbandono, «per omnia fere destitum», con "il tetto sconnesso che lasciava entrare acqua all’interno, le pareti erano fessurate e gli animali selvatici liberi di penetrare all’interno".
L’oratorio era privo di ancona, pavimento, le porte erano senza battenti e solo il coro era voltato [ACVV, Visita Pastorale, 1606, Crevacuore].
Dopo la visita del 1606 l’edificio venne restaurato e i lavori di manutenzione effettuati a spese della comunità.
Il manufatto, di modesta fattura, è molto semplice e denuncia i caratteri tipici delle piccole chiese del territorio: portale di dimensioni ridotte, piccole finestre in facciata per consentire ai fedeli di pregare anche in momenti di chiusura della chiesa, oculo centrale (in questo caso ogivale) nella parte alta della facciata. La struttura è dotata di un piccolo campanile. La chiesa è ad aula unica con presbiterio absidale semicircolare dotato di affreschi risalenti alla costruzione della chiesa ed ad alcune superfetazioni baroccheggianti. La navata è di piccole dimensioni (4.5m x 7.5m), con pavimentazione in battuto di cemento. La luce penetra dalle aperture in facciata e da una finestra sul prospetto est della navata. Si nota forte la presenza di catene con bolzoni anche in facciata.
Sono visibili affreschi dell'ultimo decenno del XV secolo, ascrivibili alla bottega artistica dei Cagnola, allora la più feconda bottega presente a Novara.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via Monteorfano, 23 |
Mappa
Indirizzo: Via Monteorfano, 23, 13864 Crevacuore BI
Coordinate: 45°41'5''N 8°14'4,4''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Solitamente l'oratorio è chiuso al pubblico.